Sicilia.
Viaggio nella sanità siciliana, giorno 2: Pochi medici e infermieri ovunque.
Al Papardo di Messina sale operatorie sotto sequestro. Stop a interventi di
cardiochirurgiaIeri riunione in assessorato sui pronto soccorso: rendere i dati pubblici
Palermo, 10 gennaio 2025 Pochi medici e infermieri, scarso il numero
di operatori socio sanitari. Assenza di collegamenti tra i pronto soccorso e le strutture
sanitarie territoriali, posti letto insufficienti. In un caso al Papardo di Messina
le due sale operatorie non sono utilizzabili perché sotto sequestro, di conseguenza
sono saltati gli interventi di cardiochirurgia per una struttura che serve 107 comuni.
Il sistema sanitario pubblico siciliano è al collasso dice il segretario
regionale nonostante la grande abnegazione di medici e personale sanitario perché il
centrodestra ha scelto lo smantellamento progressivo ed inesorabile, favorendo clientele e a
tutto favore del sistema privato. Noi proseguiremo nella nostra azione di controllo a tutela
di una sanità pubblica e per tutti e già dalla prossima settimana riprenderemo il nostro
viaggio dallospedale di Gela.
Inoltre il Pd ha appreso che ieri si è tenuta una riunione della commissione di valutazione
nominata dallassessorato regionale alla Salute, in merito al tema dei pronto soccorso.
Non si sa nullaltro di ciò che è stato discusso. Ma giungono notizie allarmanti e il
Pd ritiene che sia corretto e doveroso che lassessore renda pubblici i dati, la
documentazione e la situazione fotografati da questa commissione. Non vorremmo che
dicono - la paura dellassessorato sia quella di mostrare una situazione, per la
sanità siciliana, peggiore di quella fino ad ora emersa. Non cè motivo di tenere nei
cassetti questa analisi, tutti i siciliani e le siciliani devono conoscere lo stato in cui
versa la sanità siciliana.
Oggi nella seconda giornata del viaggio nella sanità siciliana, promosso dal Pd
Sicilia i deputati regionali e nazionali, assieme a consiglieri comunali e dirigenti
del Partito, si sono recati in visita al Papardo di Messina, al Garibaldi Nesima di Catania,
al Villa Sofia di Palermo, allUmberto I di Siracusa, al San Giovanni Di Dio di Agrigento
e al SantElia di Caltanissetta.
Di seguito la dichiarazione dei deputati che hanno effettuato le visite questoggi.
Pronto soccorso Villa Sofia (PA), Peppe Provenzano: A
Villa Sofia abbiamo registrato le croniche carenze di una sanità siciliana al collasso.
Mancanza di personale e di una rete territoriale che sgravi gli ospedali da una pressione che
arriva quotidianamente a cui non si riesce a fare fronte. A Schifani ricordo che è lui il
presidente della Regione siciliana e lo è in continuità con lamministrazione di destra
che governa con continuità e che ha nominato i vertici delle aziende non guardando ai bisogni
dei cittadini ma soltanto agli interessi della propria partte politica, secondo una logica di
lottizzazione che abbiamo sempre denunciato. E cè una responsabilità politica molto
grave quando si scaricano le criticità di un intero sistema sullo scontro tra famiglie e
operatori sanitari e medici. E la responsabilità di tutta la destra siciliana è di non
essersi unita a noi per la sanità pubblica. Perchè il loro disegno è chiaro: smontare la
sanità pubblica a favore del privato.
Pronto soccorso Villa Sofia (PA), Valentina Chinnici: A Villa Sofia
abbiamo riscontrato la mancanza di posti letto. Un dato che affligge tutti gli ospedali
siciliani: mancano 1200 posti per gestire le post acuzie ma anche per quanto riguarda
ortopedia: il 50% della città di Palermo infatti afferisce soltanto a Villa Sofia. Cè
una evidente incomunicabilità tra i pronto soccorso e le case di comunità. E tutta una
struttura che non funziona, che non è pensata bene e quindi sullospedale si riversa una
pressione sociale fortissima. Per non parlare della mancanza di collegamento tra il sociale e
il sanitario, un ambito su cui bisogna intervenire fortemente e con urgenza.
Ospedale Papardo (ME), Calogero Leanza: Abbiamo visitato il pronto
soccorso, il reparto di medicina, il reparto di oncologia e quello di cardiochirurgia. Sia i
sanitari presenti che la dirigenza hanno ammesso la cronica insufficienza di personale,
soprattutto di quello medico. Ad esempio nel reparto di ematologia da mesi manca il primario,
ruolo sopperito dal direttore sanitario, e mancano medici. Nel reparto di cardiochirurgia
mancano almeno 5 medici, situazione ancora peggiore nel reparto di ortopedia. E stato
sottolineato che in assenza di adeguati finanziamenti non si possono abbattere le liste
dattesa. La cosa più grave è che da circa due mesi le due sale operatorie di
cardiochirurgia sono sotto sequestro, quindi a Messina attualmente non si possono effettuare
interventi di cardiochirurgia e anche lemodinamica è di molto rallentata per la mancata
funzionalità di queste due sale operatorie, le uniche che servono le città e i 107 comuni
della provincia.
Garibaldi Nesima, Anthomy Barbagallo: Abbiamo avviato questa iniziativa
per constatare lo stato della sanità siciliana. Crediamo che siano stati fatti passi avanti
ma siamo comunque lontani dagli standard europei e alcuni fatti eclatanti, avvenuti nei pronto
soccorso dellIsola, devono spingere la politica regionale e nazionale a fare scelte
oculate nei confronti della sanità siciliana. Al Garibaldi abbiamo constatato la perdita e il
ritardo di finanziamenti sul pronto soccorso ostetrico. Il tema è proprio questo:
lattenzione e la capacità di risoluzione dei problemi applicati alla sanità che riesce
a mettere in campo il governo regionale e su questo continueremo ad incalzarli per garantire a
tutti il diritto alla salute, anche per chi vive nelle aree interne, in cui sempre è sempre
più difficile garantire servizi efficienti ai cittadini.
Garibaldi Nesima, Ersilia Saverino: I medici in servizio nei PS non
riescono a lavorare in maniera serena e professionale. Siamo qui per capire le dinamiche,
forse in tanti casi troppo politiche a discapito della meritocrazia. Qui al pronto soccorso
ostetrico pediatrico non cè un particolare problema di affollamento ma sicuramente alla
base della cattiva gestione delle strutture ospedaliere cè la questione delle lunghe
liste di attesa e la mancanza di personale sia medico sia sanitario.
Garibaldi Nesima, Giovanni Burtone: Il primo problema è certamente il
reclutamento dei medici; mancano le professionalità necessarie necessarie per il sistema
sanitario regionale, così come servono le infrastrutture tecnologiche. Il problema vero della
sanità è che non possiamo farla soltanto nelle città metropolitane ma serve anche nel
territorio che va quindi adeguato in modo da abbassare il livello delle liste dattesa ed
evitare che nelle città si crei lingorgo soprattutto nei pronto soccorso.
Stefania Marino, Ps di SantAgata di Militello (Me): Il problema
serio è che, anche in questo presidio, mancano i medici e le apparecchiature necessarie a
salvare la vita delle persone. Nel reparto di Medicina non è ancora stato attivata la
Stroke-unit col risultato che il primo servizio utile e più vicino si trova a Messina. Al
pronto soccorso il personale medico non è sufficiente ed è la politica che deve trovare le
risorse per la sanità, il diritto alla salute è riconosciuto dalla Costituzione e non può
essere riservato a pochi. Non può una struttura pubblica avvalersi del privato. Ho saputo
infatti che a breve verrà attivata una convenzione con il Giglio di Cefalù per quanto
riguarda lortopedia. Chiuso anche (nel 2019), il punto nascita. In un territorio come
questo, con grandi problemi logistici bisogna dare la possibilità di partorire in una
struttura adeguata come questa che serve una bacino di oltre 100 mila utenti.
Giovanna Iacono, ospedale San Giovanni Di Dio (AG): La situazione
generale è disastrosa negli ospedali siciliani, sia per quanto riguarda le carenze di
organico sia per quelle infrastrutturali. Un dato ci ha colpito: in pianta organica sono
previsti 22 medici ma in questo momento al pronto soccorso in servizio ci sono soltanto 5
medici disponibili. Questo ovviamente si ripercuote sul servizio da erogare agli
utenti-pazienti. Purtroppo il diritto alla salute nellAgrigentino, così come nel resto
della Sicilia, viene sempre meno.
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