Barbagallo: Allistituto per
minori di Acireale 90% di detenuti sono stranieri, mediazione culturale
insufficiente
Acireale, 13 agosto 2025 Nelle giornate più torride
dell'anno siamo stati a visitare il carcere minorile di Acireale. Abbiamo riscontrato
diverse problematiche che erano già evidenti nei precedenti accessi presso altri istituti
dellIsola ma che oggi, in questa struttura, saltano allocchio e meritano
particolare attenzione: il 90 per cento dei minori ospitati sono stranieri, tutti
provenienti da paesi differenti. Su 18, al momento, solo 2 sono italiani. Davanti a questi
numeri risulta del tutto insufficiente il numero di mediatori culturali che operano
allinterno dellIstituto (solo 2 esperti esterni ex art.80) e il numero di ore
che questi nonostante gli sforzi e lenorme disponibilità - possono svolgere,
per limiti di carattere esclusivamente economico. Lo dichiara il segretario
regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che oggi ha compiuto una visita ispettiva
allIstituto penale per minorenni di Acireale, in compagnia del segretario del
circolo locale, Francesco Licciardello e con il consigliere comunale, Francesco Fichera.
Più in generale nel mondo minorile, a livello nazionale, si registra la mancanza di una
visione progettuale rispondente alle esigenze specifiche dellattuale utenza
minorile. E le modalità di trattamento sono rimaste ancorate a modelli ormai
desueti che non tengono conto dei cambiamenti della popolazione minorile ospite degli Ipm.
Lispezione di oggi - aggiunge - conferma le profonde contraddizioni del
sistema della giustizia minorile italiano, da modello europeo a contesto critico a
rischio. Purtroppo il governo ha scelto di rispondere alla crisi con nuove strutture
(Rovigo, L'Aquila, Lecce, Santa Maria Capua Vetere, più una sezione minorile alla Dozza),
anche se in molti casi i roboanti annunci delle prossime aperture sono state di fatto
smentite e rinviate a data da destinarsi. Ma lillusione delledilizia e dei
commissari straordinari si traduce nella costruzione di nuove celle per contenere gli
stessi vecchi problemi irrisolti: investire in cemento - prosegue - invece che in
intelligenza, risorse umane e formazione specialistica è una strategia miope e
fallimentare. Considerata la tipologia di reati per cui i ragazzi sono detenuti e le
condizioni sociali, economiche ed educative di provenienza, assai più utile sarebbe -
conclude - investire sulla prevenzione primaria, destinando quel fiume di risorse sui
servizi sociali territoriali .

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