Corruzione.
Barbagallo: sistema di spartizione marcio, Sicilia scandalo nazionale. Atto ispettivo
urgente alla Camera
Palermo, 1 luglio 2025 Il sistema di spartizione dei fondi
pubblici è marcio. Lo diciamo da tempo e i fatti ci danno ragione. Cè una questione
morale su cui è necessario - almeno questa volta - che la politica arrivi prima della
magistratura. I tempi per farlo sono strettissimi e ci aspettiamo uno scatto di reni sin da
subito da parte dei protagonisti di questa vicenda. Abbiamo denunciato da sempre la singolare
continuità nella delega al Turismo di Fratelli dItalia e nella relazione anche con il
ministero del Turismo e con la presenza di alcuni faccendieri che affollano i gabinetti e
stanno macchiando limmagine e la credibilità della regione siciliana. Lo dichiara
il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito dellindagine per
corruzione che vede indagati, tra gli altri, il presidente dellArs Gaetano Galvagno,
alcuni suoi collaboratori e lassessore regionale al Turismo, Elvira Amata.
La vicenda non è più solo lennesimo episodio di mala politica regionale
spiega Barbagallo, che sullargomento annuncia il deposito di un atto ispettivo urgente
alla Camera al ministro per gli affari regionali - ma investe anche il ruolo di controllo
dello Stato che troppe volte ha finto di non vedere non impugnando, per calcolo politico,
finanziarie regionali bancomat o non intervenendo su scandali colossali che afferiscono alle
indagini come, solo per fare un esempio, il disastro di Agrigento Capitale della cultura
2025 . Il Pd ritiene che - prosegue - servano metodi più trasparenti per la gestione e
lerogazione delle risorse pubbliche. Quando eravamo al governo noi la Tabella H
labbiamo abolita. Siamo in presenza di un'occupazione militare delle istituzioni in cui
anziché esercitare il legittimo diritto di governare si scade nellarbitrio del potere.
Per questo oggi serve, da parte della politica, - aggiunge il segretario del Pd Sicilia - un
sussulto per riprendere percorsi virtuosi, anche a tutela delle istituzioni. Non bastano certo
le doverose dimissioni della portavoce del presidente dellArs, serve una consapevolezza
del ruolo ricoperto nelle istituzioni e una trasparenza che impedisca che anche eventi
benefici o iniziative su temi di tragica attualità, come il contrasto ai femminicidi,
diventino conclude - occasioni di business e strumenti per dividersi risorse e
posti.
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